Genoa, Gudmundsson: “La mia è una famiglia di calciatori. Gila ci ha cambiato la mentalità”

Lunga intervista di Gudmundsson, l’attaccante del Genoa, a la Repubblica. L’islandese è uno dei protagonisti della cavalcata del Grifone verso la Serie A.

Nove gol e un assist, è questo il ruolino di marcia assolutamente positivo di Albert Gudmundsson, attaccante islandese di 25 anni, esploso in cadetteria dopo i primi sei mesi in Serie A piuttosto anonimi.

All’edizione genovese de La Repubblica, Gudmundsson racconta la sua famiglia: «Il calcio la mia famiglia lo ha nel dna. Giocavano mio padre Benediktsson e mia padre Helga e giocava anche mio nonno materno Bjorn. Tutti sono arrivati in Nazionale.

Il  mio bisnonnno fu il primo calciatore professionista islandese. Ha giocato in Scozia, Francia e nell’Arsenal. E nel 1948 è approdato al Milan. Viene considerato uno de tre giocatori islandesi più forti di tutti i tempi. Quando ha smesso si è dato alla politica».

Il Genoa lo acquista nel gennaio del 2022, preferendo pagare un milione e 200 mila euro piuttosto che, dopo 5 mesi, farlo svincolare a parametro zero e rischiare di perderlo all’asta.
«L’idea era di arrivare a fine stagione e vagliare con calma le proposte, ma abbiamo ceduto davanti all’insistenza di Spors e Blessin. Il progetto era molto interessante e mi hanno convinto a venire subito anche se il Genoa era ultimo in classifica».
Cosa è cambiato con l’arrivo di Gilardino in panchina al posto di Blessin?
«Blessin giocava con quattrodifensori mentre Gilardino ha scelto di giocare con cinque. Io faccio la seconda punta, questo mi permette di giocare più vicino alla porta e di essere più incisivo. Ma è cambiata soprattutto la mentalità, quando tutta la squadra va nella stessa direzione i risultati vengono per forza».