Giovanni Boccaccio rappresenta una delle personalità storiche e letterarie più rilevanti del nostro paese in quanto è stato uno dei migliori parolieri e poeti del suo tempo che, insieme a Dante e Petrarca, è considerato uno dei “padri” della lingua e della letteratura italiana. L’importanza delle sue opere, tra le quali spicca il famosissimo Decameron, ha gettato le basi delle prime forme di umanismo ed ha anche influenzato altre svariate forme di letteratura.
Non è infatti un caso che a lui siano state intitolate addirittura delle strade, delle piazze e un’emissione monetaria commemorativa di cui parleremo in questo articolo. Nello specifico si tratta di una delle emissioni commemorative che son state coniate nel nostro paese, che come da tradizione europea utilizza il formato dei due euro; la zecca di Roma ha coniato circa 10 milioni di pezzi, di cui 12 mila fanno parte di quelli concepiti sin dal principio per il collezionismo.
La moneta in questione è davvero molto facile da riconoscere per la rappresentazione del volto di Boccaccio su uno dei lati: si tratta del ritratto del suo viso rivolto leggermente verso destra e questa è un’immagine che è stata tratta da un affresco di Andrea del Castagno del 1450 oggi è conservato a Firenze, alla la Galleria degli Uffizi.
Tale emissione è stata realizzata nel 2013 proprio in occasione del 700° anniversario della sua nascita e in basso è presente il suo cognome con le due annate mentre sulla destra troviamo la lettera R, ovvero la sigla della zecca di Roma, e un’altra R con una I che indica la Repubblica Italiana.
Una moneta di questo tipo che ha comunque avuto una sua circolazione, non può valere di certo più del suo valore nominale di 2 euro ma, un esemplare Divisionale FDC (fatti per i collezionisti) che nella maggior parte dei casi viene custodito e presenta condizioni perfette, vale un po’ di più anche se non si parla comunque di cifre elevate ma vanno dai 5 ai 8 euro. Questo valore, però potrebbe sensibilmente aumentare in un prossimo futuro.