Mangiare gamberetti fa bene alla salute? Ecco la risposta

Che siano al forno, bolliti, alla griglia o fritti ma anche preparati in padella con un filo d’olio, i gamberi piacciono proprio in tutti i modi possibili e basta metterne un paio in qualsiasi piatto, per riuscire a dare un tocco prestigioso ed elegante alla nostra pietanza. Questi crostacei sono davvero molto popolari in tutta la cucina contemporanea e sono considerati un cibo da servire nelle occasioni speciali.

Ne esistono di diverse specie che, in base alle dimensioni, vengono definiti gamberetti (quelli piccoli), o gamberoni (quelli grandi, se superano i 15 centimetri). Tutti i tipi di gamberetti hanno dieci zampe e il corpo diviso in 3 parti: la testa, che comprende anche il torace, l’addome e la coda. Essi sono molto amati per il loro gusto caratteristico dolceaggressivo, modulabile a seconda della preparazione, il profumo di mare e per l’assenza delle spine.

Mangiare regolarmente una porzione di gamberetti però, non soddisfa soltanto il nostro palato ma fa anche davvero molto bene alla salute. I benefici derivanti da questo consumo, infatti, sono molteplici e svariati. Nonostante siano considerati ipocalorici, circa 80 kcal per 100 grammi, sono particolarmente ricchi di proteine, di  vitamine,  di sali minerali e di acidi grassi insaturi, tutti nutrienti che fanno bene al metabolismo, alla pelle, alle ossa, ma anche al sistema cardiovascolare e a quello nervoso.

Bastano, infatti, appena 4 grammi di gamberi per riuscire ad apportare oltre 350 milligrammi di Omega3, di cui il 50% di EPA (ovvero di acido eicosapentaenoico) e il 50% di DHA (cioè acido docosaesaenoico). Questi due acidi, seppur dal nome parecchio impronunciabile, sono comunque estremamente importanti per la nostra salute e per il corretto funzionamento del cuore e del cervello.

In particolar modo sembra anche che aiutino nella prevenzione di certe malattie, come quelle cardiovascolari e l’aterosclerosi, riducendo in maniera significativa il rischio di attacchi cardiaci pericolosamente fatali. Inoltre, in passato, si usava associare erroneamente i gamberi all’alto contenuto del colesterolo.

A tal proposito, analizzando proprio quest’ultimo punto, si è scoperto che questo è vero ma solo in parte, poiché una porzione di gamberi, ne contiene sì il 60% ma è in grado di aumentare in proporzione i livelli di HDL, ovvero quello colesterolo buono che risulta benefico per il sistema cardiocircolatorio.