Mutui, ecco i nuovi tassi di Maggio 2023: “Sconvolgente!”

Sono previste delle rate più salate per i mutui a tasso variabile, ma anche delle offerte decisamente più care per i mutui a tasso fisso se la BCE continuerà ad alzare ancora il costo del denaro nei mesi di maggio e di giugno, entrambe le volte di 0,25%. E di quanto dovrà essere questo impatto?

E’ il caso qui di fare i “conti in tasca” alle famiglie che hanno un mutuo immobiliare (o comunque che sono in procinto di accenderne uno). Ricordiamo che in Italia sono circa 3,7 milioni le famiglie che sostengono un mutuo e di questi, la stragrande maggioranza, ha scelto il tasso fisso, una modalità che è tornata a rappresentare (dopo una flessione degli ultimi tempi dello scorso anno) circa l’80% dei contratti richiesti.

Andiamo ad analizzare la situazione di partenza: a marzo il tasso variabile ha sorpassato quello fisso, diventando molto più caro e questo è un evento raro perché negli ultimi 10 anni si è verificato soltanto a settembre del 2019, l’unico altro mese del decennio in cui i tassi medi variabili avevano superato quelli fissi).

Simulazioni per maggio e giugno

Guardiamo adesso a questo mese e al prossimo, nei quali sono attesi i due rincari della BCE (che in base a ciò che dicono gli esperti potrebbero essere gli ultimi di questa fase, avviata ormai da quasi un anno: la prima stretta è stata, infatti, a luglio scorso). Con il costo del denaro sempre più alto di un altro 0,5%, la rata di un mutuo variabile da 160.000 euro e la scadenza di 30 anni passerebbe da 701 a 746 euro.

A questo punto facciamo però dei conti anche per i mutui di taglio più piccoli e di durata inferiore. Prendiamo in considerazione un finanziamento dall’importante cifra di 126.000 euro da restituire nell’arco di 25 anni e che è stato sottoscritto a gennaio scorso con un tasso iniziale pari a 0,67%; con un altro 0,5% in più stabilito dalla BCE, il tasso in questo caso salirebbe al 4,4%, e si passerebbe quindi da 674 euro della rata di aprile a ben 693 euro di quella di luglio.