Il Canone RAI è un tributo che parte dell’economia delle famiglie d’Italia ormai sin dal dopoguerra. Con l’avvento della televisione e con la conseguente diffusione delle informazioni, è sembrato logico versare un contributo per lo sviluppo della Radiotelevisione Italiana, che è stata definita con l’acronimo RAI. Al fine di comprendere bene la materia è importante andare ad analizzare che cos’è il canone RAI e come deve essere pagato.
Il canone RAI è una tassa che deve essere versata ogni anno da chi possiede un televisore o un apparecchio che può ricevere il segnale televisivo. Quindi, quasi tutte le famiglie Italiane si vedono obbligate ogni anno al versamento di questa somma e, considerando lo storico dei pagamenti e la Legge di Bilancio 2019, il valore è di 90 euro- dieci euro in meno rispetto all’anno 2016.
Il versamento viene effettuato ogni anno ed è a carico di tutti coloro che detengono un apparecchio televisivo. Considerando che praticamente il 99% della popolazione italiana è in possesso di un televisore, tutti devono pagare il canone. L’avvento di tutti i nuovi sistemi televisivi con la trasmissione via satellite e il digitale terrestre, ha portato a tutta una serie di discussioni e di considerazioni sulla necessità di mantenere oppure no questo tributo.
Tale versamento può essere effettuato in modi diversi a seconda delle tipologie di famiglia ed è sempre importante considerare che anche se quasi tutti dispongono di un apparecchio televisivo, la legge stabilisce l’esenzione dal canone RAI per delle categorie di soggetti.
Per il Canone RAI dello scorso anno e secondo i pronostici, anche per il versamento dell’anno 2023, l’importo è pari a 90 euro annui. Il pagamento di questa cifra viene quindi suddiviso in 10 comode rate da 9 euro ciascuna e rientra nei versamenti delle bollette della luce dal mese di gennaio al mese di ottobre. L’importo da pagare, però, potrebbe anche cambiare in base alla frequenza della fatturazione della bolletta della luce.
Come si paga il canone RAI?
Beh, diciamo che questo è sempre stato un elemento di discordia per quanto riguarda il pagamento. Inoltre, da parte del Fisco non è stato proprio così semplice trovare una soluzione che permettesse il regolare controllo per l’effettuazione del versamento. Prima dell’anno 2016, il canone veniva versato tramite un bollettino che giungeva nelle case che avevano comprato una tv ma spesso però poteva anche capitare che ci fossero degli errori.