Arriva l’assegno unico universale che prevede una somma fino a 175 euro al mese ed è destinato a tutte quelle famiglie che hanno figli fino ai 21 anni di età. Il consiglio da parte dei ministri ha approvato il decreto attuativo che dovrà passare il vaglio delle commissioni del parlamento per essere però pubblicato nella Gazzetta Ufficiale entro la fine dell’anno. Le varie domande dovranno essere presentate dal mese di gennaio mentre le prime erogazioni partono dal marzo.
Lo scopo di questo nuovo strumento è quello di mettere ordine riguardo gli incentivi e le detrazioni attualmente esistenti, accorpando tutte le misure di sostegno in un unico assegno che arriverà poi con una cadenza mensile. Alla fine della fiera, quindi, i vecchi aiuti (che prevedevano i bonus bebè agli assegni familiari) andranno completamente in pensione, fatta eccezione però per il bonus nido, che è già stato rifinanziato e sarà quindi ufficialmente cumulabile con il nuovo assegno universale.
A disposizione delle famiglie ci saranno all’incirca 15 miliardi di euro che poi si batteranno per salire progressivamente fino a raggiungere i 19 miliardi e mezzo a decorrere dall’anno 2029. L’assegno unico universale è destinato a quelle famiglie con figli ed ha inizio già a partire dal settimo mese di gravidanza per arrivare poi fino ai 21 anni di età di ogni singolo figlio. La cosa importante è che ad avere diritto di questo assegno non sono soltanto i disoccupati, ma anche i lavoratori dipendenti, quelli autonomi e quelli possessori di partite IVA.
Quali sono le condizioni?
Come è già stato detto, l’assegno è destinato alle famiglie con figli già a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni di età e, in presenza di figli disabili però, questo limite anagrafico decade. Se la richiesta viene presentata per i figli che raggiungono l’età di 21 anni, l’ammontare dell’assegno si riduce e devono essere rispettate delle determinate condizioni specifiche.
Più nel dettaglio, il ragazzo o la ragazza deve frequentare un corso di formazione scolastica o professionale o deve svolgere un tirocinio. Nel caso in cui abbia già un lavoro, il suo reddito complessivo deve essere inferiore agli 8mila euro annui, mentre se il soggetto risulta ancora disoccupato deve essere registrato e deve cercare lavoro presso “i servizi unici per l’impiego”.