Hai la moneta con Hitler? Pazzesco, ecco quanto vale

Le medaglie di satira e di propaganda rappresentano un’espressione culturale tipica dei primissimi anni del secolo scorso ed è spesso permeata di echi ottocenteschi e romantici oltre che di tratti cavallereschi. Anche se, in alcuni casi, essi sono totalmente frutto della creatività, delle idee personali e dell’individuale vi­sione del mondo degli artisti, molte di cui sono state sono pianificate e finanziate per la propaganda.

La medaglia di propaganda, per via delle sue raffigurazioni si presta ad una diffusione fra il ceto borghese e l’intellighenzia e fra le masse popolari alle quali è veicolata, molto spesso da agenti assoldati appositamente, proprio come omaggio durante degli eventi politici e delle manifestazioni patriottiche.

Questo è proprio il caso di Karl Xaver Goetz (1875-1950) che, esattamente cento anni fa, ovvero alla fine dell’anno 1923, fondò una delle sue creazioni più rare in materiale bronzo ed è quella che prende di mira il putsch di Monaco, un improvvisato tentativo di colpo di stato al quale conseguì la messa fuori legge del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori da parte del governo della Repubblica di Weimar.

Sulla medaglia Hitler, posto sul lato del dritto, viene mostrato nell’attimo in cui, tenendo una pistola in mano, sale sul palco dove Gustav Ritter von Kahr (un esponente della destra con­servatrice) sta tenendo un discorso. Nel frattempo un cittadino di Monaco siede in primo piano, intento a bere della birra. Le iscrizioni presenti recitano “HITTLER PUTSCH [sic] e NATIONAL GEN NATIONAL” che tradotto in italiano vuol dire “Naziona­lista contro nazionalista”.

Sul lato del rovescio sono invece presenti tre figure in uniforme nazista di dimensioni molto piccole poste su un palcoscenico: uno brandisce una forca, un altro è intento a sventolare la ban­diera con la svastica mentre il terzo, posizionato al centro, alzando la sua mano destra in una pa­rodia di saluto nazista, sta calzando uno stivale con uno sperone che è molto simile ad una bomba di aereo.

Dietro il sipario invece, sulla destra, si trova von Kahr con un cannone, e tra lui e i tre seguaci di Hitler si nota un socialdemocratico che balla sul palco indicando i due schieramenti con­trapposti, quello nazista e quello di von Kahr. Infine vediamo un manifesto in basso che riporta le scritte in tedesco (“Ultimo spettacolo – An­diamo a Berlino”) con la data incisa del 9 novembre 1923.