Le carte di credito e le carte prepagate sono dei comodi strumenti ben sicuri per fare degli acquisti in Italia e nel Mondo. Purtroppo la maggior parte degli esercizi commerciali, soprattutto in Italia, rifiuta ancora il pagamento elettronico via POS o il pagamento contactless al di sotto di un certo importo, e costringe l’acquirente a munirsi di contante pena la rinuncia all’acquisto.
Pochi mesi fa online e sui principali quotidiani si parlava della possibilità di pagare anche un solo semplice caffè con la carta di credito ma che cosa dice la legge in merito di ci paga le commissioni sulle transazioni utilizzando la carta di credito? Ecco le risposte in questa nostra guida di oggi.
L’utilizzo della “moneta elettronica” comporta dei veri vantaggi per i commercianti e per i consumatori. La dematerializzazione del denaro contribuisce a velocizzare le transazioni, rendendole più sicure e rendendo tutti più liberi dall’ingombro del denaro contante. Purtroppo, però, accettare pagamenti con carte di credito risulta costoso per gli esercenti e tale questione riguarda anche le commissioni interbancarie.
Oltre alla spesa relativa all’installazione del POS e anche al canone mensile, gli esercizi commerciali che accettano i pagamenti elettronici pagano le commissioni sulle transazioni con le carte di credito. La Legge di Stabilità datata nel 2016 aveva introdotto l’obbligo per i commercianti di munirsi del POS e di accettare, inoltre, tutti i pagamenti a partire dai 30 Euro. Questo limite dovrebbe abbassarsi ulteriormente e raggiungere i 5 Euro dopo l’approvazione della norma che è contenuta nella nuova legge 2018.
Le nuove regole mirano proprio ad agevolare l’utilizzo della moneta elettronica con la possibilità di costringere degli esercenti ad accettare anche dei pagamenti per pochi centesimi nonostante le commissioni sulle transazioni effettuate con le carte di credito. A pagare le spese bancarie riguardanti i pagamenti tramite POS sono i commercianti e per questo motivo molti di essi rifiutano transazioni di piccolo importo.