Il centesimo di lira, chiamato volgarmente “centesimino”, è stato il taglio più piccolo delle monete in lire d’Italia. Come le monete da 2, da 5 e da 10 centesimi coeve, anche questo era stato costruito di una lega di bronzo composta per il 960‰ di rame e per il 40‰ di stagno. Le monete da 1 centesimo furono state coniate tra il 1861 e il 1918, per poi essere ritirate dalla circolazione nell’anno 1924, quasi 100 anni fa.
Il primissimo progetto per la produzione delle monete dal valore di 1 centesimo di lira risale all’età napoleonica quando, dopo alla riforma monetaria francese, fu deciso con un decreto del 26 aprile 1804 di introdurre la nuova monetazione su base decimale anche per quanto riguardava la Repubblica Italiana. Tale decreto stabiliva che la coniazione del progetto del centesimo di lira dovesse avvenire alla zecca di Milano, dove una volta coniato sarebbe poi stato accuratamente analizzato da una commissione composta da tre membri del Consiglio Legislativo.
Il progetto repubblicano non ebbe però seguito, tanto che la prima moneta da 1 centesimo di lira italiana entrò in circolazione nell’anno 1807 in seguito all’instaurazione del Regno d’Italia napoleonico. Prima della sua emissione esse furono però state coniate due versioni di prova datate 1806 e 1807 che rispetto alla versione finale differiscono un po’ nei tratti del disegno ed anche nell’utilizzo dei marchi di zecca.
La versione di prova del 1806 presenta nel dritto, sotto la data, la lettera M della zecca di Milano mentre nel lato del rovescio è del tutto priva dei marchi di zecca; per quanto riguarda invece quella del 1807 sul lato del dritto presenta i due segni di zecca (una melagrana e una coppa capovolta) e sul lato del rovescio in esergo sono presenti le iniziali SG dell’incisore.
Fin dalla proclamazione del Regno d’Italia non furono mai coniate delle monete prove ufficiali della moneta da 1 centesimo di lira fatta eccezione però per un progetto che è stato elaborato durante la reggenza di Vittorio Emanuele III. Nel 1917 la prima guerra mondiale stava erodendo le riserve di rame e, al fine di evitare di usare questo metallo nella coniazione dei centesimi, ecco che la zecca pensò bene di sostituirlo con l’alluminio. Utilizzando i conii ufficiali vennero così emesse delle monete da un centesimo di alluminio dal peso di 0,35 g.