Da oltre 10 anni il mondo degli investimenti è cambiato radicalmente con l’introduzione diffusa del denaro elettronico, al quale è quasi naturalmente seguita l’implementazione delle criptovalute, ancora non chiarissime nel loro funzionamento per alcuni ancora oggi. Trattandosi di una forma di denaro elettronico alternativo le criptovalute sono anche un “bene” vero e proprio come fonte di investimento, è altresì difficile comprendere su quali puntare, anche perchè alcune potranno essere bloccate.
Cosa significa?
E soprattutto quali sono i rischi?
Criptovalute bloccate: quali sono quelle da evitare?
Le criptovalute sono nate in un contesto specifico, quello prolifico ed embrionale di fine anni 2000: Bitcoin ha “aperto la strada” delle risorse economiche slegate ai tradizionali investimenti, ed in pochi anni, con l’affermazione proprio di Bitcoin che ha fatto da aprirpista ad una serie di tantissime risorse eventuali.
Nella maggior parte dei casi chi è interessato nell’investimento o comunque nel trading delle crypto fa ricorso ai cosiddetti portali di trading, qualcosa di simile a delle piattaforme bancarie. Quelle più grandi sono generalmente affidabili perchè nel corso degli anni hanno ampliato il proprio comparto servizi diventando sempre più legate alle economie tradizionali.
Ma sono molti i governi che proprio in virtù di una difficoltà nel controllare direttamente le criptovalute (che sono e restano qualcosa di decentralizzato e quindi impossibili da modificare direttamente) che stanno restringendo il campo delle regolamentazioni, anche perchè non tutte sono effettivamente “limpide” nel loro intento.
Il governo statunitense ma anche diversi europei sta sostanzialmente indagando in merito ad alcune critpovalute che appaiono meno chiare nel loro funzionamento, questo significa che sceglierle per investire potrebbe portare concretamente alla perdita delle proprie risorse.
Se anche un Colosso come Binance è stato messo sotto stretta sorveglianza pur essendo uno dei prinicipali siti di exchange, molte criptovalute che non rientrano in questi stessi siti non sono considerate affidabili, alcune sono state già “bannate” anche in Italia.
E’ il caso di The Rock Trading, piattaforma che è arrivata in Italia oltre un decennio fa, ma che nelle ultime settimane non ha saputo fornire alle autorità italiane delle garanzie, quindi pur essendo disabilitata come piattaforma è ancora possibile accedervi ed utilizzarla per investire, cosa sconsigliata come per tutte le altre valute che non sono presenti sui portali principali di trading.
Anche altre sono finite nella “lista nera” del governo statunitense, in passato ma anche più di recente, come Ftx Token, Mingo e tante altre.
Resta questo un settore che è effettivamente pieno di raggiri, prima di investire è essenziale informarsi sull’affidabilità della crypto il più possibile.