Banconote false in tutta Italia: situazione fuori controllo, ecco come riconoscerle

Le banconote false stanno finalmente diminuendo notevolmente e basta pensare che nel 2016 ne sono state ritirate ben 169.923, ovvero il 21% in meno rispetto all’anno 2015. Quando avete il sospetto che una banconota sia falsa doveste immediatamente farla esaminare presso gli sportelli di una banca o di un ufficio postale ma anche in una filiale della Banca d’Italia.

C’è da dire comunque che lo scorso anno, di banconote false, ne state ritirate dalla circolazione ben 169.923, per un valore nominale complessivo di 7,7 milioni di euro. I tagli da 20 euro e da 50 euro sono sempre stati (e continuano ad essere) quelli più falsificati di tutti. In particolar modo nel 2016 la banconota da 20 euro è risultata essere la più contraffatta seguita poi dalla banconota da 50 euro.

Ma attenzione perché non mancano neanche le monete false come quelle da 2 euro, da 50 centesimi e da 1 euro e a tal proposito la maggior parte dei ritiri delle banconote è stato effettuato proprio dalle banche. Che cosa si sta facendo, allora, in questo caso? Quali sono le soluzioni possibili?

A questo punto diciamo che il piano di emissione della seconda serie dell’euro procede davvero molto bene grazie all’innovazione tecnologica e soprattutto all’impiego di elementi di sicurezza sempre più efficaci al fine di prevenire le falsificazioni e di preservare la fiducia dei cittadini. La nuova banconota da 50 euro contiene infatti un’importante innovazione di sicurezza data la presenza della finestra con il ritratto integrata nell’ologramma: guardandola in controluce, infatti, questa finestra rivela in trasparenza il ritratto della figura mitologica Europa.

Quando si entra in possesso di una banconota che pensiamo possa essere contraffatta ci si deve recare immediatamente agli sportelli di una banca e, se l’impiegato ritiene che la banconota sia davvero falsa, allora che ha l’obbligo di ritirarla dalla circolazione e di trasmetterla all’amministrazione centrale della Banca d’Italia che si occuperà di esaminarla per bene accertando la falsità.