Pochi argomenti suscitano un’accoglienza così unanime quanto il malcontento e l’irritazione legati al pagamento del Canone Rai. Questa tassa, ormai più longeva persino della televisione stessa, è stata confermata in una forma leggermente rivista anche per il 2024. Una condizione che sembra quasi “inevitabile” per una serie di ragioni, tutte riconducibili al fastidio che questo tributo, applicato sul possesso dei dispositivi compatibili, genera in molti contribuenti.
Dopo diversi anni dalle ultime modifiche al Canone Rai, la tassa televisiva sta per subire un’altra significativa trasformazione, anticipata dall’esecutivo e destinata a entrare in vigore nel 2024. Questa novità, sebbene non ponga fine al malcontento generale, potrebbe rendere meno “astioso” il calcolo e il pagamento del Canone Rai.
Nonostante il nome “Canone Rai,” questa imposta non è da considerarsi come una struttura paragonabile a una tariffa, ma piuttosto come una forma di imposta reale, instaurata dallo Stato da quasi un secolo, rivolta a tutti coloro che possiedono un apparecchio televisivo in casa.
La regolamentazione attuale, in vigore dal 2016, è rimasta sostanzialmente invariata fino ad oggi. Essa prevede l’applicazione della tassa televisiva in relazione al possesso, non all’utilizzo, di un televisore, sebbene nella maggior parte dei casi questa sia associata a quasi ogni nucleo familiare in Italia, con alcune specifiche eccezioni.
La struttura attuale, ideata durante il governo Renzi, ha collegato il pagamento del Canone Rai direttamente alla bolletta della luce. L’importo fisso è di 90 euro, suddivisi in rate mensili di 9 euro durante i 10 mesi di fatturazione dell’elettricità.
Nonostante questo sistema abbia aumentato l’efficacia del Canone Rai, ancora oggi circa il 65% degli italiani sceglie di non pagare questa imposta. Spesso, il tributo non viene considerato per quello che è: un obbligo fiscale che, come tutte le imposte, può portare a un pagamento maggiore a causa del mancato adempimento in fasi successive.
Dall’inizio del prossimo anno, il 1° gennaio 2024, la novità principale sarà rappresentata dalla riduzione dell’importo da 90 a 70 euro. Questo cambiamento mira a alleviare la pressione sulla cittadinanza, con l’obiettivo di aumentare il numero di contribuenti che sceglieranno di pagare automaticamente il Canone Rai. Quest’ultimo, sebbene indispensabile per la quasi totalità del servizio pubblico, è tassato dallo Stato di quasi il 20%.
Le modifiche sono state ufficiosamente annunciate attraverso il Ministero dell’Economia, indicando una direzione che potrebbe aprire spazi a una maggiore accettazione e adesione da parte dei cittadini al pagamento di questa tassa controversa. Tuttavia, resta da vedere se questa modifica contribuirà a una percezione più positiva del Canone Rai o se rimarrà un argomento di disputa tra i contribuenti e il governo.