Nuovo prezzo Canone Rai: ecco il dato che sorprende tutti

Se la televisione corrisponde da decadi intere ad uno strumento così integrato nella società da diventare quasi “scontato”, il Canone Rai, che corrisponde alla tassa televisiva non è mai stato realmente metabolizzato da parte della stragrande popolazione italiana, anche per motivazioni che vanno oltre al comune importo economico, fattore che comunque viene contestato da sempre. A dispetto dei tentativi da parte dei vari governi che si sono susseguiti nel corso dei decenni, il Canone Rai “resiste” anche se in futuro potrà cambiare nuovamente di prezzo.

prezzo Canone Rai

Quali saranno le principali novità inerenti al Canone Rai? Costerà di più?

Ecco cosa dovrebbe accadere.

Canone Rai, nuovo prezzo in arrivo?

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Cos’è il Canone Rai? Strutturalmente si tratta di una vera e propria tassa, quindi calcolata e concepita dall’Agenzia delle Entrate che calcola il possesso di almeno un apparecchio televisivo, in uno specifico contesto familiare. Non conta quindi l’utilizzo effettivo, la tassa televisiva viene calcolata su base fissa, ed annua, su un importo che da quasi dieci anni non è cambiato: 90 euro, opportunamente legati alla bolletta della luce e dilazionati in 10 rate sulle fatture da gennaio a ottobre dell’anno solare.

Questa formula ha permesso una migliore efficacia del Canone Rai da parte dello stato ma i governi precedenti così come quello attuale è anche attivo per rendere meno invasivo il Canone Rai ma anche più utile alla causa: la funzione è ovviamente quella di sviluppare una forma di entrata per lo stato, con l’intento principale di foraggiare il servizio pubblico, quindi anche allo stato attuale l’intento è quello di modificare nuovamente seppur in chiave futura, il Canone Rai, che resta ancora una imposta molto “evasa” dagli italiani, statisticamente solo il 30 % lo paga regolaramente.

Una delle proposte sul tavolo da parte del Ministero del Tesoro comprende in ottica futura di accorpare il Canone Rai non più alla bolletta della luce ma alle fatture dei gestori telefonici mobili, che in Italia sono già molto comuni ma risultano essere in aumento costante. Dato che le utenze in questione sono più numerose rispetto a quelle televisive questa formula permetterebbe, almeno in teoria di ridurre anche l’importo annuo da pagare, di circa il 40 – 50 %.

Si tratta però solo di un’idea, messa sul tavolo e ancora non passata alla fase concreta: fino al 2025 la formulazione del Canone Rai non dovrebbe essere modificata prima del tempo.

In tutti i casi è impossibile anche pensare ad una abrogazione del Canone Rai, data l’importanza in termini economici.