Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, ha difeso l’idea di introdurre un tetto salariale nel calcio europeo nel podcast Men in Blazers.
Ecco cosa ha detto: “Dal 2024, i club non possono spendere più del 70% delle loro entrate in salari e trasferimenti, ma non è sufficiente.
Perché se le tue entrate sono di 5 miliardi, il 70% è molto. È un modo per proteggere il valore delle competizioni, se sempre gli stessi cinque vincono, smettono di avere senso“.
Il riferimento evidente è all’enorme capacità di spesa dei top club inglesi. Il presidente Uefa ha poi aggiunto: “Deve essere un accordo collettivo, con tutte le leghe e la Uefa. Ma tutti sono d’accordo, grandi club, piccoli club, pubblici, privati, miliardari…”
I club potranno pure essere d’accordo, ma i giocatori si stanno già opponendo a questa misura. Queste sono le dichiarazioni di Maheta Molango, ad della Professional Footballers’ Association inglese: “Continuano a chiedere ai giocatori di giocare sempre di più, creano nuove competizioni, espandono altre, tutto per generare più soldi.
Limitare i salari di coloro che creano il prodotto per il beneficio di altri non è una soluzione“. Una posizione che sicuramente è condivisa dai giocatori professionisti di tutti i Paesi europei.