Con l’inflazione ormai sempre più al galoppo, un’altra delle cose che sta guadagnando maggior piede è la quotazione dei beni di rifugio. Sin da sempre, in effetti, i metalli come il prezioso oro, l’argento e il bronzo si sono rivelati degli ottimi campi per gli investimenti sicuri. Non a caso, infatti, in situazioni economiche difficili, si tende maggiormente a fare degli investimenti che abbiano un grado di copertura maggiore.
I beni di rifugio, in particolar modo, sono quelli il cui valore cresce ancora di più in proporzione al caro vita, e che quindi, non solo non ci fanno pensare all’idea di investimento deludente o dal triste epilogo, ma in più permettono al nostro capitale di crescere notevolmente di valore. A maggior ragione se si decide di fare un investimento materiale acquistando dell’oro da rivendere poi in futuro, questo avrà un valore più alto.
Come accade per ogni settore, vediamo che l’inflazione è la causa dell’aumento del prezzo dell’oro, in quanto tutto, partendo già dalla sua estrazione in natura fino ad arrivare alla rivendita dell’oggetto finito, esso cresce di prezzo. Se ad esempio fino a due anni fa il macchinario di estrazione aveva bisogno di un certo quantitativo di corrente elettrica, adesso è il caso di tenere conto che la quantità di energia necessaria è la stessa, ma il suo costo è triplicato.
Per passare ad un esempio un po’ più pratico, consideriamo il fatto che negli ultimi mesi dello scorso anno, il prezzo di un solo grammo d’oro si aggirava attorno ai 51 euro per quel che riguarda quello da 24 carati. Da pochi mesi, invece, abbiamo superato la quota di 57 euro, con un aumento da parte dell’oro 18 carati ai 42 euro circa. Insomma, se avete dell’oro che non usate in casa e volete disfarvene, non si deve di certo negare che questo sia il periodo giusto, anche se, dato l’andazzo del caro vita questo varrà sempre di più.