Inter, foglio di via per Onana

Inter, foglio di via per Onana dopo una sola stagione. Alla base della decisione motivi economici e comportamentali

La tifoseria nerazzurra non ha fatto in tempo ad innamorarsi dell’estroso portiere André Onana e rischia di doverlo salutare a fine stagione. Proseguono i contatti con il Chelsea per il trasferimento dell’estremo difensore camerunese.

I Blues fanno sul serio e hanno contattato la dirigenza interista, proponendo il cartellino del portiere spagnolo Kepa Arrizabalaga come contropartita. Il nuovo allenatore in pectore, Mauricio Pochettino vuole a tutti i costi il camerunese.

A Londra si preparano quindi a rivoluzionare il reparto portieri, potrebbe andare via anche Edouard Mendy che ha mercato in Premier League e in Ligue 1. André Onana è visto come il portiere sul quale impostare il nuovo ciclo.

Gli agenti avrebbero già trovato un intesa verbale con il proprietario Todd Boehly che, si è mosso in prima persona per questa trattativa di mercato. Contratto quinquennale per il giocatore, stipendio raddoppiato a 5 milioni più bonus.

Trattativa serrata, la valutazione e le contropartite

L’Inter con la cessione di André Onana conta di realizzare una plusvalenza. Infatti, il portiere arrivò dall’Ajax Amsterdam a parametro zero. Viene valutato 40 milioni di euro, stessa quotazione data dal Chelsea per Kepa Arrizabalaga.

In pratica il club londinese proponeva uno scambio alla pari, valutazione alla mano. Secco il no da Milano, si ragiona sull’inserimento di altre contropartite che vadano ad integrare una parte in contanti (15 milioni circa).

Alla società nerazzurra interessano Trevoh Chalobah (classe 1999) e Ruben Loftus-Cheek (1996). Il difensore si integra benissimo nella difesa a tre, mentre il centrocampista porterebbe peso in una mediana obiettivamente poco fisica.

La ragione del no a Kepa Arrizabalaga è legata anche al fatto che gli uomini di mercato nerazzurri hanno messo le mani su Guglielmo Vicario. All’Empoli saranno girati in prestito giovani interessanti, tipo Valentin Carboni (2005).