Oltre agli spinaci, infatti, ci sono anche delle verdure come i cavoli e le bietole che potrebbero anche essere efficace nel rallentare il processo di invecchiamento del cervello. Degli ulteriori studi svolti precedentemente hanno trovato che sia il folato che il beta-carotene sono dei veri e propri stimolatori per il nostro cervello, ma questo studio è il primo a valutare tutti i benefici della vitamina K.

Non esiste nessun altro studio che ha esaminato la vitamina K in relazione a questo mutamento delle capacità cognitive nel corso del tempo e solo un certo numero limitato di studi condotti ha trovato qualche associazione con la luteina. Dal momento che questo declino della capacità cognitiva è rilevante per serie malattie come l’Alzheimer e la demenza senile, l’aumento del consumo di verdure a foglia verde potrebbe offrire un modo del tutto nuovo, molto semplice, conveniente e soprattutto non invasivo per riuscire a proteggere il cervello.